imparare a scrivere stampatello o corsivo
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Imparare a scrivere: stampatello o corsivo?

pubblicato il:22/11/2022
categoria:Insegnanti
di:Chiara Colusso

Siamo sempre stati convinti che la scrittura più semplice e corretta da imparare per iniziare a scrivere fosse lo stampato. Ma perché nelle scuole Montessori non è così? Perché si assiste all’esplosione della scrittura intorno ai 4/5 anni e, per di più, questi bambini imparano a scrivere prima in corsivo?

Partiamo dall’etimologia dei termini.

Stampatello deriva da stampato che è il participio passato del verbo stampare e significa riprodotto, composto a stampa (contrapposto a manoscritto e dattiloscritto).

Corsivo deriva dal latino “currere”, che corre o scorre, cioè fatto per valorizzare la mano, perché “andare di corsa” è tipico della mano.
Inoltre, dal punto di vista grafologico, il corsivo è personale e rivela l’identità di chi scrive, rendendo gli scritti della persona un documento unico.

 

Quali sono i benefici del corsivo?

  • Scrivere in corsivo è più “naturale” visto che la matita scorre sul foglio senza troppe pause. È quindi anche più veloce.
  • Le parole sono separate tra di loro. Quindi è più facile distinguere dove ne finisce una e ne inizia un’altra.
  • Un bambino che impara prima il corsivo non farà grande fatica con lo stampatello. Il contrario risulta più complicato.
  • Con il corsivo si lavora maggiormente sulla motricità fine.
  • Facilita la distinzione tra lettere che in stampatello sono simili: p q b d in stampatello hanno la stessa forma, cambia solo la posizione; nel corsivo sono quattro lettere completamente diverse tra loro. Questo aspetto è d’aiuto soprattutto nel campo dei disturbi specifici dell’apprendimento.

 

Secondo Montessori la scrittura in corsivo è quella più facile per i bambini visto che lega le parole tra di loro. Quindi sia scrittura che lettura diventano più semplici.

Inoltre il corsivo è un movimento naturale (circolare). Se osserviamo i bambini quando imprimono i primi segni grafici su un supporto, noteremo che sono tratti prevalentemente circolari e non linee spezzate. Il movimento circolare, poi, viene spesso eseguito nelle attività di vita pratica come ad esempio spolverare, pulire, lucidare.

 

Le neuroscienze supportano questa tesi, infatti è stato dimostrato che:

  •  Il corsivo migliora il collegamento tra i due emisferi del cervello;
  • Le ossa delle mani dei bambini non sono pronte per lo stampato. Di fatti, lo sviluppo delle ossa carpali della mano è molto lento e lo stampatello richiede un maggiore sviluppo di queste ossa che il corsivo.
  • Scrivendo in corsivo non si interrompe il flusso di idee, cosa che invece avviene scrivendo in stampatello;
  • Scrivendo in corsivo il cervello deve fare uno sforzo maggiore e processare dei movimenti più complessi. Così vengono stimolati i neuroni dell’area pre-motoria. Di conseguenza migliorano la scrittura, la lettura e il parlato.

 

Credo che valga la pena riflettere su questi aspetti e cambiare direzione rispetto a come si è sempre fatto.

Quanti benefici potrebbero trarne i bambini di oggi che saranno gli adulti di domani?

 

 

 

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