LOREM IPSUM

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In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità. 

Unisco i miei studi, il mio percorso formativo e la mia esperienza per divulgare un’idea di pedagogia che possa portare adulti e bambini ad essere maestri di sè stessi. 

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Tempo di ambientamento

pubblicato il:05/09/2022
categoria:Adulto educatore
di:Chiara Colusso

Settembre è il periodo dell’anno in cui si ricomincia. È un ricominciare soprattutto per i bambini e i ragazzi che vanno a scuola. Tra tutti, settembre ha un sapore speciale per quei bambini che andranno in una nuova scuola per la prima volta. Soprattutto se si tratta di iniziare un nuovo percorso all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia, ha senso soffermarsi a riflettere su questo passaggio a 360 gradi, ponendo l’attenzione su tutti i soggetti coinvolti: bambini, genitori e insegnanti. 

Partiamo da una distinzione molto semplice, relativa alla terminologia da utilizzare. Tante volte si sente parlare di inserimento, altre di ambientamento. Ma che differenza c’è?

L’inserimento è quel processo che prevede l’inserimento del bambino in un ambiente già precostituito al quale deve necessariamente adattarsi. Il ruolo dell’insegnante e del genitore, in questo caso, è quello di accompagnare il bambino in questo processo di adattamento all’ambiente. 

L’ambientamento, invece, è un processo di trasformazione e adattamento dell’ambiente con lo scopo di accogliere i bisogni delle persone che lo vivono. L’ambiente quindi in questo caso non è precostituito ma è in via di definizione, plasmandosi sulle necessità degli attori coinvolti.  

Ci troviamo di fronte ad un ingresso nel nuovo mondo della scuola dell’infanzia che va sostenuto e preparato: a scuola non entra solo il bambino, ma entra il bambino che ha una storia, delle caratteristiche, delle abitudini e delle persone di riferimento, che non possono essere lasciate da parte.

L’ambientamento diventa un passaggio ricco di novità e carico di significati emotivi che oscillano tra la gioia per la nuova esperienza, la quale sancisce che il bambino “sta diventando grande”, e tutto il carico che questo passaggio comporta a livello interiore per il genitore. 

L’ingresso nella scuola dell’infanzia è un passaggio non solo per il bambino, ma per l’intera famiglia. I genitori non saranno più gli unici a rappresentare gli adulti di riferimento, ma il piccolo avrà a che fare anche con nuove figure che parteciperanno alla sua educazione. 

In questo senso gli insegnanti si pongono come “mediatori di transizione” per accogliere i piccoli e le famiglie, come unità inscindibile. 

Nell’ambientamento così inteso, i bambini hanno una posizione attiva e le figure adulte svolgono un ruolo di mediazione nel vivere questa nuova avventura. 

Alcuni aspetti importanti da ricordare

  1. FIDUCIA. È fondamentale che si instauri fin da subito un rapporto di fiducia tra genitori e insegnanti. I genitori devono potersi sentire liberi di esprimere le proprie paure, preoccupazioni, i propri dubbi nella consapevolezza di avere di fronte dei professionisti in grado di accogliere il loro sentire e capaci di mettere al primo posto il benessere del bambino e della famiglia. 
  2. LEGITTIMARE LE EMOZIONI. Come tutti i grandi cambiamenti, anche l’ambientamento alla scuola dell’infanzia può generare tanto nel bambino quanto nel genitore un susseguirsi di emozioni diverse. È fondamentale ricordare che non esistono emozioni giuste o sbagliate, né per gli adulti né per il bambino. Ogni emozione che emerge ha il diritto di essere ascoltata, accolta e integrata.
  3. SI SALUTA E NON SI SCAPPA. Molto spesso si pensa che se il bambino è impegnato in una attività, il genitore può andarsene generando meno malessere. Questo può probabilmente aiutare il genitore che va via sereno perché non vede il proprio figlio piangere. Ma per il bambino questa azione ha tutt’altro significato: capisce di non potersi più distrarre per evitare di essere abbandonato, capisce di essere stato ingannato. Per costruire un buon percorso è fondamentale che il bambino sia consapevole di quello che sta accadendo – ad esempio che il genitore sta andando via - per poter vivere, passo dopo passo, questa situazione in modo sempre migliore.
  4. PREPARARE IL BAMBINO E LA FAMIGLIA. La scuola non inizia il primo giorno. C’è tutto un lavoro da svolgere nel periodo precedente. Da un lato gli insegnanti hanno il compito di creare un tempo di dialogo con le famiglie per favorire la conoscenza iniziale, per proporre e condividere il progetto educativo, per accogliere dubbi ed emozioni, per favorire il processo di conoscenza con le altre famiglie, per iniziare a costruire un rapporto di reciproca fiducia. Dall’altro lato i genitori hanno il compito di creare uno spazio con il proprio figlio nel quale raccontare cosa accadrà, quale sarà la nuova esperienza, quali sono le emozioni che potrebbe provare, spiegando che il nuovo luogo in cui trascorrerà molto tempo è un luogo sicuro e accogliente, che i suoi genitori hanno scelto per lui per il suo benessere e la sua crescita.

 

Buon ambientamento a bambini, genitori e insegnanti e buon inizio!

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