La vita pratica nella quotidianità, anche a casa

Quante volte un bambino piccolo ci chiede di fare, di essere attivamente partecipe quado ci vede spazzare il pavimento o lavare i piatti, o magari mentre stiamo preparando la cena?

Se gli permettiamo di compiere esercizi di vita pratica (spiego cos'è la vita pratica qui) fin da quando è piccolo avremo un duplice vantaggio:

• Da un lato avremo soddisfatto un suo bisogno profondo, funzionale al suo sviluppo fisico e psichico, alla sua autonomia e alla sua indipendenza;
• Dall’altro lato, dandogli valore, egli comprenderà qual è il valore del suo contributo nella vita quotidiana.  Perciò non si tratterà più di “aiutare la mamma”, ma si rovescerà la percezione: non c’è qualcuno che aiuta qualcun altro, ma tutti cooperano e collaborano per vivere al meglio facendo la propria parte.

Movimenti lenti e precisi

Bisogna tenere a mente che il bambino e l'adulto hanno linguaggi motori differenti: il bambino ha bisogo di azioni lente e precise.  

Quando mostriamo qualcosa per la prima volta, ad esempio come versare l’acqua da una brocca ad un bicchiere, dobbiamo utilizzare il minor numero di movimenti possibili e realizzarli in modo lento e preciso.

Movimenti lenti, perché tali sono i ritmi del bambino piccolo che in questo modo può cogliere anche i minimi particolari. Movimenti precisi, perché sono proprio i gesti, accurati e minuziosi che catturano la sua attenzione e dall’attenzione nascono la concentrazione e quindi lo sviluppo dell’intelligenza.

L'importanza dei materiali

Quando proponiamo al bambino delle attività di vita pratica, è bene prestare attenzione ai materiali. Devono essere funzionali alle capacità motorie del bambino, avere una adeguata prensione, devono essere manovrabili e preferibilmente di legno, vetro, gomma (o altri materiali naturali e frangibili es ceramica); lavabili, esteticamente attraenti, collocati nell’ambiente secondo l’uso a cui sono destinati.

Nella pratica

Quindi, concretamente, a casa cosa si può proporre?

Ecco alcuni spunti (le età sono indicative, ogni bambino sarà diverso nella conquista delle autonomie):

• Tra i 12 e i 18 mesi il bambino può lavarsi le mani, pettinarsi, bere da un bicchiere, appendere la giacca, riordinare i propri giochi, mettere e togliere scarpe e ciabatte, gettare il pannolino nel bidone delle immondizie;
• Tra i 18 mesi e i 3 anni può tagliare frutta e verdura (fragole, banana, avocado, zucchine, patate lesse..), spalmare crema di frutta secca o marmellata sul pane, lavarsi i denti, lavare il proprio corpo, mettere i panni sporchi nel cesto, innaffiare una pianta, versarsi l’acqua da una caraffa piccola ad un bicchiere, trasportare un cestino o carrello piccolo al supermercato, porre gli alimenti nel nastro alla cassa..
• Tra i 3 e i 6 anni può mettere i panni in lavatrice, stendere il bucato, svuotare la lavastoviglie, piegare e riordinare i vestiti, pelare patate e carote, lavarsi i capelli, aiutare bambini più piccoli, passare aspirapolvere, pulire con scopa e paletta il pavimento, preparare un the…
• Tra i 6 e i 9 anni può preparare la colazione per la famiglia, prepararsi lo zaino per la scuola o per uscire, rifare il letto, cambiare le lenzuola, seguire una semplice ricetta (con supervisione)…
• Tra i 9 e i 12 anni può essere autonomo nel comprare il pane, fare una piccola spesa, scrivere la lista della spesa, fare pulizie più approfondite in casa, preparare un pasto…

Dai fiducia ai bambini, accadranno magie!

E se ti va, raccontami com'è andata.