I capricci dei bambini ci insegnano sempre

Oggi voglio parlarti della fatica che molti genitori mi confidano di fare di fronte alle crisi dei propri figli. 

L'argomento è molto ampio e delicato, soprattutto per la società in cui siamo cresciuti. Perché il tipo di educazione in cui siamo stati immersi ci dice che piangere, arrabbiarsi, essere in crisi, puntare i piedi è sbagliato, invece essere pacati, accondiscendenti, tranquilli, calmi va bene. 

Ma nel vivere la genitorialità (o in generale la vita) è importante sentirsi liberi di provare e vivere le emozioni così come sono, cercando di capire cosa possono insegnarci. 

Io credo che per comprendere un po’ di più le emozioni dei bambini, non dobbiamo puntare il dito su di loro, anzi.  

Eppure lavoro quotidianamente con genitori che fanno molta fatica ad accogliere e “gestire” le emozioni, in particolare la rabbia, dei propri figli. 

Allora vi invito ogni tanto a scendere dalla giostra, a guardarvi dall’esterno e a chiedervi: ma esattamente, cos’è che mi da così fastidio? Cosa mi crea questo forte disagio? Cosa credo di ottenere puntando il riflettore solo sul bambino? è davvero solo a lui che devo guardare per andare oltre questa situazione? Oppure lo sto facendo perchè nella società in cui sono cresciuta funziona così?

Io credo davvero che i bambini possano essere dei grandi maestri, perchè se ci mettiamo dalla stessa parte, e accogliamo ciò che la relazione con loro fa emergere, possiamo davvero fare la differenza non solo nella loro vita, ma soprattutto nella nostra.

Ne ho già parlato ampiamente nell’episodio del mio podcast “Educare crescendo” dove vediamo alcuni spunti concreti per iniziare a mettere a fuoco cosa si muove in noi (e fuori di noi) davanti alla crisi del bambino, e vediamo alcuni esempi pratici, per capire come gestire le emozioni in un modo che sia allineato al proprio scopo come genitore, per il benessere di tutta la famiglia.