Era gennaio 2021.
Da anni ormai avevo una tradizione di inizio anno: un rituale per lasciar andare il vecchio e prepararmi ad accogliere il nuovo. Facevo una lista di obiettivi da raggiungere nel nuovo anno, creavo una vision board con immagini e scritte che potessero richiamare alla mia mente dove volevo andare.
In quel gennaio ero incinta di nove mesi, di lì a poco sarebbe nato mio figlio, ero a casa in maternità, la mia vita sarebbe totalmente cambiata, non sapevo quando sarei tornata a lavorare, non sapevo come sarebbe stata la mia quotidianità con un bambino.
Il risultato? Non riuscivo a scrivere obiettivi concreti, reali, visualizzabili. C’erano troppe incognite. E questo non mi dava pace perché significava buttarmi in un nuovo anno senza sapere in che direzione andare.
Un giorno, la svolta.
Stavo chiacchierando con una persona e mi ha fatto riflettere sulla gabbia in cui ero intrappolata.
Il problema non erano gli obiettivi, era il posto in cui li volevo collocare.
Continuavo a ragionare per obiettivi annuali, ma se le carte in tavola possono cambiare continuamente e in modo imprevedibile, non ha senso ragionare sull’anno solare.
E così ho ricalibrato i miei obiettivi, senza l’ansia di cosa dover realizzare in un determinato anno, ma ragionando step by ste, passo dopo passo, definendo le priorità. È stato molto più funzionale per me.
E tu? Che relazione hai con gli obiettivi?
In questa rubrica potrai trovare brevi racconti e riflessioni che trattano di diversi argomenti: genitorialità, crescita personale, relazioni, insegnamento ed educazione in modo semplice, breve e diretto.
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